Il 5 gennaio 2017 morì Tullio De Mauro, maestro e punto di riferimento per tante e tanti di noi che si occupano di scuola, educare, formare, lingua italiana e linguaggi, cultura e cultura popolare e politica, propriamente intesa.
Tullio si è battuto tutta la vita per una scuola che sia ad un tempo molto rigorosa e molto capace di accogliere e promuovere davvero tutti/e a partire da chi parte con meno.
Di fronte ai denigratori di oggi, che, con troppa facilità, vogliono nostalgicamente ripristinare la sola scuola d’élite, in barba all’articolo 3 della Costituzione, è importante ricordare quanto dare buona parola a tutti – impegnandosi in tale fatica, sul campo e non a chiacchiere – sia la base di tutte le grandi democrazie e della crescita economica e tenuta sociale e civile di ogni paese.
Segnalo in questa occasione che di recente è uscito il libro che mostra la cura delle parole che contano, nel segno del lavoro di Tullio, un’opera curata dalla rete italiana di cultura popolare, alla quale anche io ho partecipato. https://www.reteitalianaculturapopolare.org/…/168-un-dizion… che [cura le parole]